✅ 1. Mantieni la calma e non reagire impulsivamente
Rispondere emotivamente può peggiorare la situazione.
✅ 2. Chiedi chiarimenti formali
Richiedi sempre che l’accusa venga:
- messa per iscritto,
- specificata (cosa viene contestato, quando, da chi).
Questo ti aiuta a capire l’ambito reale del problema e a evitare accuse vaghe.
✅ 3. Raccogli prove
Raduna tutto ciò che possa dimostrare la tua versione dei fatti:
- email, messaggi, documenti, file di log
- testimonianze di colleghi
- registrazioni solo se legalmente consentite nel tuo Paese
- note personali con date e fatti
Più elementi oggettivi hai, meglio è.
✅ 4. Scrivi una risposta chiara e professionale
Evita giudizi, toni emotivi o accuse di ritorno. Limitati ai fatti:
- cosa è realmente accaduto
- quali sono le prove
- cosa eventualmente non è vero nell’accusa
Mantieni un tono professionale: ti rafforza agli occhi di HR e dei superiori.
✅ 5. Coinvolgi il reparto HR o un responsabile più alto
Se l’accusa è ingiusta o strumentale, chiedi un incontro formale con:
- HR
- un responsabile del personale
- un superiore non coinvolto
Chiedi che tutto venga documentato.
✅ 6. Non restare solo: cerca supporto
Puoi rivolgerti a:
- un sindacato
- un rappresentante dei lavoratori
- un avvocato specializzato in diritto del lavoro
Soprattutto se le accuse possono portare a un provvedimento disciplinare.
✅ 7. Fai valere il tuo diritto alla tutela
Ricorda che hai il diritto a:
- essere ascoltato
- presentare una difesa
- ricevere una contestazione disciplinare precisa e scritta (in Italia art. 7 Statuto dei Lavoratori)
- non essere discriminato o perseguitato
✅ 8. Documenta tutto ciò che accade da questo momento in poi
Ogni email, richiesta, riunione, comunicazione va trascritta e conservata.
Questa “traccia documentale” è la tua protezione.
✅ 9. Se la situazione diventa tossica
Se l’accusa è strumentale o parte di un mobbing:
- raccogli prove del contesto ostile
- valuta l’intervento di un avvocato
- valuta opzioni di trasferimento o nuova posizione, se necessario