1. Richiedere la documentazione urbanistica e catastale
- Atto di provenienza: per capire come il venditore è entrato in possesso dell’immobile.
- Planimetria catastale: deve corrispondere allo stato attuale dell’immobile.
- Visura catastale storica: utile per verificare eventuali variazioni nel tempo.
Ricorda: il Catasto ha funzione fiscale, non prova la regolarità edilizia. Serve solo come confronto.
2. Controllare i titoli edilizi
Recati all’ufficio tecnico del Comune (o delega un tecnico, come un geometra/architetto/ingegnere) per consultare:
- Licenza edilizia / Concessione edilizia / Permesso di costruire (dipende dall’epoca della costruzione).
- SCIA, DIA, CILA o altri titoli successivi per eventuali lavori di ristrutturazione.
Questi documenti devono coincidere con lo stato attuale dell’immobile.
3. Confronto con lo stato di fatto
Un tecnico abilitato può fare un sopralluogo e confrontare la casa reale con i progetti depositati in Comune:
- spazi, muri, aperture, balconi, verande ecc. devono corrispondere.
- eventuali difformità (es. ampliamenti, tramezzi spostati, chiusura di un balcone) possono configurare abusi edilizi.
4. Verificare eventuali sanatorie
Se ci sono stati abusi in passato, il proprietario potrebbe averli sanati con un condono o una sanatoria edilizia.
Chiedi di visionare:
- concessione in sanatoria
- ricevuta del pagamento degli oneri
5. Attenzione al compromesso e al rogito
- Nel preliminare di compravendita (compromesso) è bene inserire una clausola che garantisca la conformità urbanistica e catastale.
- Il notaio controllerà la conformità catastale, ma non quella urbanistica: per questo serve sempre una verifica tecnica preventiva.
6. A chi rivolgersi
- Geometra / Architetto / Ingegnere: per la verifica urbanistica e il confronto dei progetti.
- Notaio: per la parte legale e documentale.
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