In Italia usare un decoder pirata (IPTV illegale o dispositivi/manomissioni simili) per vedere il calcio comporta rischi penali, amministrativi e civili. Ecco cosa si rischia, in modo chiaro.

1. Responsabilità penale

L’uso consapevole di servizi pirata integra reati previsti dalla Legge sul diritto d’autore (L. 633/1941).

Sanzioni possibili:

  • Multa fino a circa 25.000 euro
  • Reclusione fino a 3 anni (nei casi più gravi o reiterati)
  • Sequestro dei dispositivi (decoder, smart TV, computer, smartphone)

Anche il semplice utente finale può essere perseguito, non solo chi vende o gestisce il servizio.

2. Sanzioni amministrative

In alternativa o in aggiunta al penale:

  • Sanzione amministrativa da alcune centinaia a diverse migliaia di euro
  • Confisca delle apparecchiature utilizzate

Le autorità possono risalire agli utenti tramite:

  • tracciamento IP
  • pagamenti elettronici
  • liste clienti sequestrate ai fornitori IPTV illegali

3. Responsabilità civile

I titolari dei diritti (es. Lega Serie A, DAZN, Sky) possono:

  • chiedere risarcimento danni
  • avviare azioni civili parallele al procedimento penale

4. Controlli e indagini (rischio concreto)

Negli ultimi anni:

  • sono aumentate operazioni della Guardia di Finanza
  • vengono identificati anche singoli utenti
  • i procedimenti partono spesso da indagini sui server IPTV

Non è vero che “tanto prendono solo chi vende”.

5. Altri rischi pratici

Oltre al profilo legale:

  • malware e furto dati (password, carte di credito)
  • nessuna tutela in caso di truffa
  • servizio instabile e oscuramenti improvvisi

In sintesi

Usare un decoder pirata per il calcio non è una “furbata” ma un illecito che può portare a:

  • multe elevate
  • processo penale
  • sequestro dei dispositivi
  • richiesta di risarcimento

 

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