Mobbing: non serve più la prova dell’intento persecutorio del datore di lavoro

  Il vecchio approccio al mobbing: l’intento persecutorio serveva Tradizionalmente, per configurare il mobbing si richiedevano questi elementi: una serie sistematica e protratta di condotte (anche formalmente “legittime”) contro il lavoratore, da parte del datore o superiori;   un “danno” — psicologico, morale, esistenziale — per la vittima;   un nesso di causalità tra le […]