ORARIO DI LAVORO, FERIE E RIPOSO – COSA DICE LA LEGGE
Dlgs. 66/2003 Art.3 - Orario normale di lavoro 1. L'orario normale di lavoro è fissato in 40 ore settimanali. 2. I contratti collettivi di lavoro possono stabilire, ai fini contrattuali,...
Il Catasto, gestito dall’Agenzia delle Entrate tramite la Direzione Centrale Catasto, rappresenta l’inventario ufficiale dei beni immobili presenti sul territorio nazionale, contenente dati identificativi, reddituali e cartografici. È frequente, tuttavia, riscontrare errori nei dati catastali relativi a un immobile, che possono riguardare la superficie, l’intestazione, la categoria, i confini o la destinazione d’uso.
In questi casi, la legge consente ai proprietari o loro delegati di richiedere la correzione dei dati errati, seguendo apposite procedure amministrative.
Gli errori più comuni possono essere classificati in due categorie principali:
Il primo strumento per correggere un errore è la segnalazione di incoerenza che può essere presentata online da:
È possibile allegare documentazione a supporto, come:
Se l’errore riguarda il nome dell’intestatario, il codice fiscale o la quota di proprietà, è possibile inoltrare la richiesta di correzione intestazione (modello 69) presentandosi:
Se l’errore deriva da un atto trascritto erroneamente, può essere necessaria la rettifica notarile dell’atto.
Per modifiche su:
è necessario l’intervento di un tecnico abilitato, che potrà presentare una pratica DOCFA (per il Catasto Fabbricati) o una pratica PREGEO (per il Catasto Terreni), a seconda del tipo di immobile.
Queste pratiche devono contenere:
La segnalazione di errore è gratuita, mentre le pratiche DOCFA o PREGEO prevedono:
I tempi di lavorazione variano a seconda dell’ufficio provinciale competente, ma di norma si attestano tra i 15 e i 60 giorni.
Se l’Agenzia delle Entrate respinge la richiesta di correzione, è possibile: