La lettera deve contenere:

  • fatti specifici contestati
  • data e ora dell’episodio
  • norme o obblighi violati
  • un invito a presentare giustificazioni

Se la lettera è generica, vaga o non indica chiaramente cosa ti si contesta, può essere irregolare.


 Controlla i tempi: hai il diritto di difenderti

In Italia (art. 7 Statuto dei Lavoratori):

  • il datore deve contestare l’addebito tempestivamente
  • tu hai 5 giorni per presentare una giustificazione scritta
  • non possono subire sanzioni senza prima essere ascoltati

 Non ignorare la lettera

Anche se l’accusa è assurda o ingiusta, rispondi sempre.
Non rispondere può sembrare un’ammissione di colpa.


 Raccogli prove

Prepara tutto ciò che dimostra la tua versione:

  • email, messaggi, registri di accesso
  • testimonianze di colleghi
  • procedure aziendali
  • ordini ricevuti dai superiori
  • documenti o fatti oggettivi

 Scrivi una giustificazione chiara e professionale

Nella risposta:

  • ricostruisci i fatti in modo cronologico
  • usa un tono neutrale e professionale
  • evita attacchi personali
  • allega prove quando possibile
  • contesta solo ciò che è effettivamente sbagliato nella lettera

La risposta deve essere mirata e oggettiva.


 Chiedi l’intervento di un sindacato o un rappresentante dei lavoratori

Possono:

  • aiutarti a scrivere la risposta
  • verificare se la procedura disciplinare è corretta
  • intervenire presso l’azienda

Spesso una risposta firmata anche da un rappresentante ha più peso.


Se il richiamo è infondato, puoi chiederne l’annullamento

Puoi fare una richiesta formale al datore o a HR se:

  • i fatti non sono veri
  • la lettera è vaga o irregolare
  • non ci sono prove
  • la sanzione è sproporzionata

 Conserva tutto

Archivia:

  • lettera di richiamo
  • tua risposta
  • comunicazioni collegate
  • eventuali e-mail rilevanti

Serve in caso di future contestazioni o, nel peggiore dei casi, per difendersi da provvedimenti più gravi.


 Se i richiami sono strumentali (mobbing o pressioni)

Allora è utile:

  • parlare con un sindacato
  • contattare un avvocato del lavoro
  • raccogliere un “diario” con date, episodi, testimoni
  • conservare ogni prova di comportamenti ostili

 

 

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