QUANDO PARLIAMO DI TRUFFA ONLINE
Cassazione, sentenza n. 27012/22 "2. Come più volte affermato la giurisprudenza di legittimità, «nell'ipotesi di truffa contrattuale realizzata attraverso la vendita di beni "on line", in cui il pagamento da...
Il microchip è un piccolo dispositivo elettronico, grande circa quanto un chicco di riso, che contiene un codice univoco di 15 cifre associato al cane e al suo proprietario. Questo codice viene registrato in un database nazionale e può essere letto con un apposito scanner da veterinari, forze dell’ordine e strutture di accoglienza per animali smarriti.
Il microchip viene impiantato sottocute, generalmente nella zona del collo, sul lato sinistro o centrale, a livello della regione scapolare. L’applicazione viene effettuata con una siringa sterile dotata di un ago apposito, in modo rapido e praticamente indolore per l’animale.
L’impianto del microchip può essere effettuato esclusivamente da un medico veterinario abilitato. Questo può avvenire presso:
La legge italiana stabilisce che tutti i cuccioli devono essere identificati con il microchip entro i due mesi di vita e comunque prima della loro cessione a un nuovo proprietario. Per i cani adulti non ancora microchippati, è obbligatorio provvedere all’impianto appena possibile.
Dopo l’applicazione, il veterinario registra il codice del microchip nel database regionale o nazionale, associandolo ai dati del proprietario. È fondamentale aggiornare queste informazioni in caso di cambio di residenza o cessione dell’animale.