Testo unico stupefacenti
Articolo 118.
Organizzazione dei servizi per le tossicodipendenze presso le unita’ sanitarie locali
1. In attesa di un riordino della normativa riguardante i servizi sociali, il Ministro della sanita’, di concerto con il Ministro per gli affari sociali, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, determina con proprio decreto l’organico e le caratteristiche organizzative e funzionali dei servizi per le tossicodipendenze da istituire presso ogni unita’ sanitaria locale.
2. Il decreto dovra’ uniformarsi ai seguenti criteri direttivi:
a) l’organico dei servizi deve prevedere le figure professionali del medico, dello psicologo, dell’assistente sociale, dell’infermiere, dell’educatore professionale e di comunita’ in numero necessario a svolgere attivita’ di prevenzione, di cura e di riabilitazione, anche domiciliari e ambulatoriali;
b) il servizio deve svolgere un’attivita’ nell’arco completo delle ventiquattro ore e deve coordinare gli interventi relativi al trattamento della sieropositivita’ nei tossicodipendenti, anche in relazione alle problematiche della sessualita’, della procreazione e della gravidanza, operando anche in collegamento con i consultori familiari, con particolare riguardo alla trasmissione madre-figlio della infezione da HIV.
3. Entro sessanta giorni dall’emanazione del decreto di cui al comma 1, in ogni unita’ sanitaria locale e’ istituito almeno un servizio per le tossicodipendenze in conformita’ alle disposizioni del citato decreto. Qualora le unita’ sanitarie locali non provvedano entro il termine indicato, il presidente della giunta regionale nomina un commissario ad acta il quale istituisce il servizio reperendo il personale necessario anche in deroga alle normative vigenti sulle assunzioni, sui trasferimenti e sugli inquadramenti. Qualora entro i successivi trenta giorni dal termine di cui al primo periodo il presidente della giunta regionale non abbia ancora nominato il commissario ad acta , quest’ultimo e’ nominato con decreto del Ministro della sanita’.
4. Per il finanziamento del potenziamento dei servizi pubblici per le tossicodipendenze, valutato per la fase di avvio in lire 30 miliardi per l’anno 1990 e in lire 240 miliardi e 600 milioni per ciascuno degli anni 1991 e 1992, si provvede:
a) per l’anno 1990, mediante l’utilizzo del corrispondente importo a valere sul Fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga di cui all’articolo 127;
b) per ciascuno degli anni 1991 e 1992, mediante corrispondenti quote del Fondo sanitario nazionale vincolate allo scopo ai sensi dell’articolo 17 della legge 22 dicembre 1984, n. 887.
Articolo 119.
Assistenza ai tossicodipendenti italiani all’estero
1. Il Ministro della sanita’ d’intesa con il Ministro degli affari esteri, in base alle disposizioni
dell’articolo 37 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, assicura, tramite convenzioni o accordi bilaterali con i singoli paesi, ai tossicodipendenti italiani che si trovano all’estero, il soccorso immediato, l’assistenza sanitaria e la organizzazione, dietro il loro assenso, del viaggio di rientro in Italia fornendo apposita comunicazione alle competenti unita’ sanitarie locali per successivi interventi.
Titolo XI
INTERVENTI PREVENTIVI, CURATIVI E RIABILITATIVI
Articolo 120.
Terapia volontaria e anonimato
1. Chiunque fa uso di sostanze stupefacenti e di sostanze psicotrope puo’ chiedere al servizio pubblico per le tossicodipendenze o ad una struttura privata autorizzata ai sensi dell’articolo 116 e specificamente per l’attivita’ di diagnosi, di cui al comma 2, lettera d), del medesimo articolo di essere sottoposto ad accertamenti diagnostici e di eseguire un programma terapeutico e socio- riabilitativo .
2. Qualora si tratti di persona minore di eta’ o incapace di intendere e di volere la richiesta di intervento puo’ essere fatta, oltre che personalmente dall’interessato, da coloro che esercitano su di lui la potesta’ parentale o la tutela.
3. Gli interessati, a loro richiesta, possono beneficiare dell’anonimato nei rapporti con i servizi, i presidi e le strutture delle aziende unita’ sanitarie locali, e con le strutture private autorizzate ai sensi dell’articolo 116 nonche’ con i medici, gli assistenti sociali e tutto il personale addetto o dipendente. 4. Gli esercenti la professione medica che assistono persone dedite all’uso di sostanze stupefacenti e di sostanze psicotrope possono, in ogni tempo, avvalersi dell’ausilio del servizio pubblico per le tossicodipendenze e delle strutture private autorizzate ai sensi dell’articolo 116 .
5. (Abrogato).
6. Coloro che hanno chiesto l’anonimato hanno diritto a che la loro scheda sanitaria non contenga le generalita’ ne’ altri dati che valgano alla loro identificazione. 7. Gli operatori del servizio pubblico per le tossicodipendenze e delle strutture private autorizzate ai sensi dell’articolo 116, salvo l’obbligo di segnalare all’autorita’ competente tutte le violazioni commesse dalla persona sottoposta al programma terapeutico alternativo a sanzioni amministrative o ad esecuzione di pene detentive, non possono essere obbligati a deporre su quanto hanno conosciuto per ragione della propria professione, ne’ davanti all’autorita’ giudiziaria ne’ davanti ad altra autorita’. Agli stessi si applicano le disposizioni dell’articolo 200 del codice di procedura penale e si estendono le garanzie previste per il difensore dalle disposizioni dell’articolo 103 del codice di procedura penale in quanto applicabili .
8. Ogni regione o provincia autonoma provvedera’ ad elaborare un modello unico regionale di scheda sanitaria da distribuire, tramite l’ordine dei medici-chirurghi e degli odontoiatri di ogni provincia, ai singoli presidi sanitari ospedalieri ed ambulatoriali. Le regioni e le province autonome provvedono agli adempimenti di cui al presente comma.
9. Il modello di scheda sanitaria dovra’ prevedere un sistema di codifica atto a tutelare il diritto all’anonimato del paziente e ad evitare duplicazioni di carteggio.
Articolo 121.
Segnalazioni al servizio pubblico per le tossicodipendenze
1. (Abrogato).
2. L’autorita’ giudiziaria o il prefetto nel corso del procedimento, quando venga a conoscenza di
persone che facciano uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, deve farne segnalazione al servizio
pubblico per le tossicodipendenze competente per territorio.
3. Il servizio pubblico per le tossicodipendenze, nell’ipotesi di cui al comma 2, ha l’obbligo di
chiamare la persona segnalata per la definizione di un programma terapeutico e socio-riabilitativo.
Articolo 122.
Definizione del programma terapeutico e socio-riabilitativo
1. Il servizio pubblico per le tossicodipendenze e le strutture private autorizzate ai sensi dell’articolo 116, compiuti i necessari accertamenti e sentito l’interessato, che puo’ farsi assistere da un medico di fiducia autorizzato a presenziare anche agli accertamenti necessari, definiscono un programma terapeutico e socio-riabilitativo personalizzato che puo’ prevedere, ove le condizioni psicofisiche del tossicodipendente lo consentano, in collaborazione con i centri di cui all’articolo 114 e avvalendosi delle cooperative di solidarieta’ sociale e delle associazioni di cui all’articolo 115, iniziative volte ad un pieno inserimento sociale attraverso l’orientamento e la formazione professionale, attivita’ di pubblica utilita’ o di solidarieta’ sociale. Nell’ambito dei programmi terapeutici che lo prevedono, possono adottare metodologie di disassuefazione, nonche’ trattamenti psico-sociali e farmacologici adeguati. Il servizio per le tossicodipendenze controlla l’attuazione del programma da parte del tossicodipendente .
2. Il programma viene formulato nel rispetto della dignita’ della persona, tenendo conto in ogni caso delle esigenze di lavoro e di studio e delle condizioni di vita familiare e sociale dell’assuntore.
3. Il programma e’ attuato presso strutture del servizio pubblico o presso strutture private autorizzate ai sensi dell’articolo 116 o, in alternativa, con l’assistenza del medico di fiducia. 4. Quando l’interessato ritenga di attuare il programma presso strutture private autorizzate ai sensi dell’articolo 116 e specificamente per l’attivita’ di diagnosi, di cui al comma 2, lettera d), del medesimo articolo, la scelta puo’ cadere su qualsiasi struttura situata nel territorio nazionale che si dichiari di essere in condizioni di accoglierlo .
5. Il servizio pubblico per le tossicodipendenze, destinatario delle segnalazioni previste nell’articolo 121 ovvero del provvedimento di cui all’articolo 75, comma 9, definisce, entro dieci giorni decorrenti dalla data di ricezione della segnalazione o del provvedimento suindicato, il programma terapeutico e socio-riabilitativo.
Articolo 122-bis.
Verifiche e controlli
1. Il Presidente del Consiglio dei ministri o il Ministro da lui delegato in materia di politiche antidroga anche sulla base dei dati trasmessi dalle regioni ai sensi dell’articolo 117, comma 4, presenta annualmente al Parlamento una relazione sull’attivita’ svolta dal servizio pubblico per le tossicodipendenze e dalle comunita’ terapeutiche, con particolare riferimento ai programmi terapeutici definiti ed effettivamente eseguiti dai tossicodipendenti e all’efficacia dei programmi medesimi .
Articolo 123.
Verifica del trattamento in regime di sospensione di esecuzione della pena, nonche’ di affidamento in prova in casi particolari.
1. Ai fini dell’applicazione degli istituti di cui agli articoli 90 e 94, viene trasmessa dall’azienda unita’ sanitaria locale competente o dalla struttura privata autorizzata ai sensi dell’articolo 116, su richiesta dell’autorita’ giudiziaria, una relazione secondo modalita’ definite con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro della giustizia, relativamente alla procedura con la quale e’ stato accertato l’uso abituale di sostanze stupefacenti o psicotrope, all’andamento del programma, al comportamento del soggetto e ai risultati conseguiti a seguito del programma stesso e della sua eventuale ultimazione, in termini di cessazione di assunzione delle sostanze e dei medicinali di cui alle tabelle I e II, sezioni A, B e C, previste dall’articolo 14.
1-bis. Deve, altresi’, essere comunicata all’autorita’ giudiziaria ogni nuova circostanza suscettibile di rilievo in relazione al provvedimento adottato .