La **Guerra del Golfo** (1990-1991) fu un conflitto armato scatenato dall’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq il 2 agosto 1990, sotto la guida del dittatore iracheno Saddam Hussein. L’invasione fu motivata da questioni economiche e territoriali, inclusa la disputa sui confini e le accuse irachene al Kuwait di aver praticato un’eccessiva estrazione di petrolio dai giacimenti condivisi.

In risposta, una coalizione internazionale di 35 Paesi, guidata dagli Stati Uniti e autorizzata dalle Nazioni Unite, si mobilitò per liberare il Kuwait. Dopo mesi di negoziati falliti e un embargo economico sull’Iraq, l’operazione militare **”Desert Storm”** (Tempesta del Deserto) iniziò il 17 gennaio 1991 con un’intensa campagna di bombardamenti aerei e missilistici contro obiettivi iracheni.

L’offensiva terrestre seguì il 24 febbraio 1991 e, in pochi giorni, le forze della coalizione sconfissero l’esercito iracheno, liberando il Kuwait il 28 febbraio 1991. Il conflitto si concluse con una schiacciante vittoria della coalizione e il ritiro delle truppe irachene dal Kuwait, ma lasciò Saddam Hussein al potere in Iraq.

La Guerra del Golfo ebbe importanti conseguenze geopolitiche, rafforzando la presenza militare degli Stati Uniti nella regione del Golfo Persico e aumentando le tensioni tra l’Iraq e la comunità internazionale, che continuarono fino all’invasione dell’Iraq del 2003.

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